Appunti di tecnica fotografica
 

Ora che abbiamo prodotto una pellicola correttamente sviluppata, possiamo affrontare la stampa su carta. Per fare questo dobbiamo arricchire l’elenco dei materiali acquistati con altri elementi, primo dei quali è…



L’ingranditore


In linea di principio è un oggetto abbastanza semplice, una specie di proiettore che serve a riprodurre il negativo sul piano di stampa. Una rapida occhiata ai pochi elementi che lo compongono ci permetteranno di familiarizzare con questo strumento ed eventualmente di essere in grado di scegliere quello che fa per noi.

La testa

È la parte principale (e costruttivamente più complessa) dell'ingranditore.
Nella testa si trovano la lampada e i vari dispositivi che permettono di creare un fascio luminoso il più possibile uniforme.
A seconda del tipo di illuminazione usata, esistono ingranditori a "luce diffusa" e a "luce condensata".
La luce diffusa è morbida, riduce il contrasto e minimizza i difetti del negativo (eventuali graffi, polvere e pelucchi, ma anche la grana).
La luce condensata è dura, esalta i contrasti e la nitidezza ed evidenzia la grana (ma anche i graffi!).
Eventualmente la luce condensata può essere diffusa ponendo un vetro smerigliato sotto al gruppo ottico condensatore.
Per chi inizia non credo che la differenza sia importante: ci basti per ora sapere che ci sono due modi diversi di illuminare il negativo da stampare, ed entrambi forniscono buoni risultati.
Solitamente la testa è provvista di un cassettino che può ospitare appositi filtri atti a modificare il colore della luce dell'ingranditore, indispensabili per utilizzare le carte a contrasto variabile (multicontrast).

Altre teste hanno invece la possibilità di modificare il colore agendo su appositi filtri incorporati nel sistema di illuminazione stesso.
La testa ospita anche il porta-negativi, adattabile a diversi formati di pellicola.
Sotto troviamo l'obiettivo, solitamente intercambiabile, fissato su un soffietto che serve per la messa a fuoco. Per ingrandimenti non spinti (fino al 18x24) la differenza fra gli obiettivi non è abissale, soprattutto se usati ai diaframmi intermedi.
In altre parole, se non possiamo permetterci un obiettivo da 300 e più euro possiamo comunque fare buone stampe.

La colonna

Dovendo sostenere la testa (spesso abbastanza pesante), è bene che sia sufficientemente robusta e rigida e di sezione sufficientemente grande.
Viene dotata, alcune volte di cremagliera dentata su cui ingrana la testa per poter essere sollevata e abbassata facilmente agendo su una manovella, altre volte di un meccanismo a frizione.

Se acquistiamo un ingranditore usato, questo movimento va sempre controllato attentamente, perché è forse l'elemento più soggetto ad usura.
Sulla colonna sono presenti varie scale che possono indicare per esempio:
 • Altezza della testa dal piano di stampa (in cm e/o in pollici)
 • Fattore di ingrandimento
 • Diaframmi

Il piano di stampa

Sostiene l'insieme testa-colonna. Deve essere sufficientemente pesante (il peso favorisce la stabilità) e ampio.

Accessori

Come sempre, non sono indispensabili, ma aiutano e facilitano durante la fase di stampa.

Marginatore

Sebbene proiettando l'ombra delle sue "lame" tutt'intorno al foglio di carta dia la possibilità di creare un margine bianco, la sua funzione principale è quella di mantenere perfettamente piano il foglio di carta sotto l'ingranditore, consentendo di avere l'immagine proiettata perfettamente a fuoco, e di posizionarlo in modo da stampare la porzione voluta con precisione e ripetitibilità.

Focometro

Posto sul piano di stampa, permette di facilitare notevolmente la messa a fuoco ingrandendo notevolmente il negativo (visualizza la grana della pellicola). Esistono modelli anche abbastanza economici. Personalmente lo trovo utile, anche se non indispensabile.


Luce inattinica

Mentre la pellicola deve essere trattata al buio completo, la carta per stampe B/N non è sensibile a tutte le lunghezze d'onda (a tutti i colori), per cui può essere trattata usando una apposita luce colorata che non impressiona la carta, (lampada a luce "inattinica").

E' disponibile in due colorazioni.
Q uella rossa o marrone va bene sempre e per tutte le carte, mentre quella giallo-verde non va bene con le carte a contrasto variabile (multicontrast).
È utile attrezzarla con un interruttore in modo che possa essere accesa e spenta indipendentemente dalla normale illuminazione della stanza.

La carta
(tipo e grado)

Fino a qualche anno addietro di carte disponibili, per le stampe in B/N ne esisteva una grande varieta', oggi con l'avvento del digitale e delle stampanti a getto d'inchiostro, il numero si e' sensibilmente ridotto, ma la qualita' di quelle tuttora disponibili e decisamente alta.

Si possono classificare per:

1. Caratteristiche del supporto cartaceo:
     • trama delle fibre più o meno fine
     • tonalità di bianco
     • spessore

2. Per componenti chimici delle emulsioni:
     • Graduate: Cinque gradazioni fisse con contrasti crescenti.     
   • Multicontrast: Carta che cambia la resa di contrasto in base al colore della luce          dell’ingranditore. L'uso di carte a contrasto variabile consente un controllo molto fine sul          contrasto sia con i filtri in gelatina (esistenti con passi di 1/2 grado da 00 a 5), sia con          le teste degli ingranditori a colori, che consentono variazioni di contrasto anche minime          agendo sui filtri incorporati.

3. Trattamenti superficiali:
    •  Politenate: superficialmente trattata con polietilene, economiche e adatte per uso generale.
    •  Baritate: con trattamento a base di solfato di bario, più stabili nel tempo, più resistenti alle        radiazioni luminose e caratterizzate da un più preciso rendimento della scala tonale, quindi        più adatte all’archiviazione di immagini che necessitino di essere conservate per lungo        tempo o destinate ad esposizioni o mostre.

4. Grado di lucidità:
    
• Glossy: lucide
     • Semi-matt: semi-opache
     • Matt: opache

L'intero processo di sviluppo fotografico è del tutto simile per i materiali negativi (pellicole) o positivi (carte), quindi, i materiali fino a qui acquistati tranne il bagno di sviluppo sono utili anche per il processo di stampa su carta. Procurato il bagno di sviluppo per carte, dovremo aggiungere al nostro elenco, tre vaschette in materiale plastico adatte per dimensione alla carta che utilizzeremo, tre pinze per sviluppo fotografico e un cartoncino nero grande circa 15x20 cm che ci sarà utile spesso in fase di stampa. Siamo pronti a questo punto per affrontare la prima stampa su carta.
Trovato un posto tranquillo in casa (spesso è il bagno, o la cantina), dove sia possibile avere il buio totale, possiamo iniziare.
             
<<< Indietro