Appunti di tecnica fotografica
 
 

Fotografare le architetture

Quando si fotografano architetture si devono rispettare, colori, proporzioni e volumi, disposizione e dimensioni degli spazi interni ed esterni che compongono l'edificio.
Se la fotocamera lo permette, è bene sostituire il vetrino smerigliato normale con uno provvisto di guide reticolari. Nelle fotocamere digitali, c'e' la possibilita' di visualizzare delle linee guida direttamente sul mirino o sul display.
Diventa in questo modo molto più facile mantenersi allineati ai particolari
.
Gli obiettivi non bastano mai, bisognerebbe averli tutti, perché in campo architettonico ci si trova spesso con le “spalle al muro” e si finisce sempre per desiderare un grandangolare ancora più ampio. In generale, un 24mm, un 35mm e un 135mm (per i particolari) purché luminosi e di buona qualità possono essere sufficienti, mentre sono da evitare gli zoom che salvo qualche costosissimo modello, producono sempre una certa quantità di distorsione e hanno una minore luminosità.
Certamente possono avere indiscutibili pregi di velocità nella composizione dell’inquadratura, ma gli edifici non scappano.
Obiettivi di qualita' mediocre causeranno evidente distorsione, perdita di dettaglio, così il muro in granito o in pietra a vista, potrà sembrare di cemento o intonacato e i vari elementi architettoninici potranno apparire con linee incurvate anziché diritte.
Non bisogna confondere però la distorsione con le linee cadenti.

La distorsione è un difetto dell'obiettivo nel riprodurre linee rette, come tali dovrebbero essere. Le linee cadenti sono le linee di fuga prospettica che si manifestano quando si inclina la fotocamera rispetto alla perpendicolare col piano dell'inquadratura.
Da evitare comunque i sistemi a mirino galileiano che soffrono di errore di parallasse, una reflex permette di vedere nel mirino esattamente ciò che verrà riprodotto sulla foto, quindi l'inquadratura sarà molto più precisa e si potranno evitare con facilità anche le linee cadenti.
Misurare la luce sulle zone che più ci interessano possibilmente utilizzando l'esposizione manuale. Le architetture sono sempre piene di elementi che possono ingannare l'esposimetro (elementi a forte contrasto).
Distorsione a barilotto
Corretta
Linee cadenti

Negli interni la luce è sempre poca per lavorare a mano libera, e sfruttare alte sensibilita, (1600 o piu' ISO) non ci dara' mai la resa qualitativa e cromatica che ci serve per questo genere di fotografia, inoltre, per avere a fuoco dal primo piano allo sfondo occorre chiudere il diaframma ed i tempi si allungano sensibilmente. L ’uso di un cavalletto diventa a questo punto indispensabile.
Se la qualita' del sistema digitale di cui disponete non e' all'altezza della situazione utilizzate diapositive possibilmente di medio formato. Solo se pensate di dover fare molte copie, utilizzate dei negativi a colori, anche questi possibilmente di medio formato, che consentiranno di abbassare notevolmente i costi.


Fotografia sportiva

La foto sportiva ruota su alcuni elementi fondamentali:
• gli atleti
• le azioni
• i mezzi, gli attrezzi, i simboli
• l’ambiente di contorno

Con i primi, valgono le regole del ritratto e in special modo dell’istantanea (niente pose intenzionali), mentre per il secondo elemento, si richiede grande prontezza di riflessi e conoscenza delle proprie attrezzature, (non c’ è tempo di consultare il manuale della macchina fotografica), le ottiche più utilizzate sono gli zoom a media e lunga focale possibilmente stabilizzate contro le vibrazioni.
Con cose e persone in veloce movimento  è logico utilizzare, 400/800/1600ISO facendo attenzione al rumore digitale che si puo' generare con queste sensibilita' impostate.

Naturalmente tutto ciò è valido dal momento che decidiamo di cogliere l’attimo dell’azione  e congelarne  i protagonisti, mentre se il nostro interesse è più rivolto alla dinamica dell’azione, è utile allora ricorrere le tecniche per esprimere il movimento, dal panning all’uso di cavalletto e tempi lenti.
Relativamente lenti, perché è sempre bene ricordare che, se per un maratoneta è sufficiente un tempo di 1/60secondo per generare una certa quantità di movimento; per una formula1 ripresa lateralmente in piena velocità potrebbe servire 1/500secondo, per generare la stessa quantità di scia sul fotogramma. Tutto è relativo alla velocità con cui si svolge l’azione e all’effetto che vogliamo ottenere. In ogni caso credo che qualsiasi fotografo sportivo, oltre che nella propria intuizione e prontezza di  riflessi, acquisite con l’esperienza e l’esercizio,confidi comunque in
una certa dose di fortuna per inquadrare nella giusta direzione al momento giusto e cogliere quell’ istante che non si ripeterà.
Per quanto riguarda gli altri due elementi, trattandosi di oggetti statici e di ambienti, e' necessario mettere in campo la giusta dose di creativita', per riuscire a rendere presenti le emozioni di uno sport, attraverso i simboli che lo contraddistinguono. Un semplice pallone in questo modo diventa calcio; una mazza e una pallina ci portano alla mente il golf; una maglia con un grosso numero che si intravede sotto uno strato di fango possono riportarci alla mente le azioni di una partita di foot-ball americano; ecc...
             
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