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Appunti
di tecnica fotografica |
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Tempi
lunghi |
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Per
rendere la dinamica del movimento; che la
fotocamera, sia a pellicola o digitale, per
quanto complicata possa essere, si potra'
agire sempre e solo sulla velocita' di otturazione.
Utilizzare un tempo di posa lungo, oltre che a compensare una scarsa illuminazione, puo' essere una scelta dettata dalla volonta' di esprimere il movimento di un soggetto. La fotocamera dovrà essere appoggiata su un supporto stabile e lo scatto dovrà avvenire, nel momento in cui il soggetto in movimento passerà attraverso il campo inquadrato. Creare del mosso intenzionale, non significa far risultare mossi tutti gli elementi della foto. |
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Cercheremo
invece di creare in'immagine
in cui avremo elementi fermi e nitidi, ed
altri in movimento. |
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Utilizzare
tempi troppo lunghi c’è il rischio
di generare immagini con soggetti non identificabili,
o addirittura di vederne solo la scia. |
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Non è detto, che il soggetto in movimento, debba necessariamente attraversare in qualche modo il fotogramma, potrebbe trattarsi anche del movimento: Dell’acqua
di un fiume o di una cascata; In
questi casi, sarà più semplice
perché sarà sufficiente fare
qualche scatto utilizzando tempi diversi
per poi scegliere l’effetto di mosso
più gradito. Panning Con questa tecnica la fotocamera non rimane ferma, ma viene mossa seguendo la traiettoria di movimento del soggetto, parallelamente allo sviluppo dell’azione stessa e alla stessa velocità. |
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Il
panning si ottiene utilizzando tempi di esposizione
relativamente veloci. Si tratta di una tecnica molto usata per fotografare gare automobilistiche, motociclistiche o manifestazioni di acrobazia aeronautica, comunque situazioni dove si devono esprimere sensazioni di alta velocità. Bisogna iniziare a seguire il movimento del soggetto appena esso entra nell’inquadratura. La messa a fuoco bisogna preimpostarla manualmente o nelle macchine predisposte utilizzare l'autofocus dinamico. Poi dopo avere iniziato l'inseguimento del soggetto, si preme il pulsante di scatto. |
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Si
continua a seguire fluidamente il soggetto
fino alla chiusura dell'otturatore, perché
qualsiasi arresto o sussulto può
compromettere il risultato finale. Ciò
che si otterrà, sarà una foto
con il soggetto nitido e ben distinguibile
e con uno sfondo mosso e confuso (strisciato).
Attenzione ai sistemi
di stabilizzazione dell'immagine, se non
posseggono modalita' di funzionamento specifiche
per questo tipo di fotografia, vanno disinseriti. |
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Zoom
(l’esplosione)
Prima
di tutto, bisogna montare sulla fotocamera
uno zoom, si fissa il tutto saldamente ad
un cavalletto stabile e si cerca un soggetto
adatto a far “esplodere”. Ideale
sarebbe un soggetto senza altri elementi intorno.
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La visione umana è di tipo stereoscopico, in quanto gli occhi ci permettono di catturare due immagini lievemente disassate che nel nostro cervello si sovrappongono, generando la sensazione di volume, e profondità. Il volume dunque è l’aspetto tridimensionale delle cose, la percezione di larghezza, altezza e profondità. L’immagine fotografica viene eseguita tramite un solo obiettivo, di conseguenza, monoscopica e bidimensionale. Per restituire all’immagine la sensazione di volume e spazio, si utilizza la costruzione prospettica, che comunque non fornisce una visione identica a quella stereoscopica perché non consente di percepire il rilievo. Le tecniche prospettiche sono due: La prospettiva centrale, quando i volumi sono raffigurati con una faccia di fronte a chi osserva. Viene utilizzata per raffigurare i grandi spazi e possiede un solo punto di fuga, dove convergono tutte le linee di profondità. |
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Entrambe
hanno in comune: |
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