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Appunti
di tecnica fotografica |
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Faretti
a luce fissa
Di illuminatori utilizzabili in uno studio fotografico ne esistono di vari tipi e modelli, e dispongono di caratteristiche anche molto diverse fra loro. |
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Il tipo più diffuso e utilizzato
è senz’altro il faretto con
lampada allo iodio che unisce alla versatilità
d’uso anche un ridotto ingombro e
un basso costo. |
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quantità di calore piuttosto elevata,
sprattutto se restano accesi per ore, trasformando
in questo modo lo studio fotografico in
un forno, e regalandoci antipatiche scottature
alle dita ogni volta che si cerca di cambiarne
l’orientamento. |
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Si
presentano come pannelli di varie dimensioni
e possono essere sia strutture rigide che
flessibili o pieghevoli per facilitarne
il trasporto. |
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Superfici
riflettenti argentate, dorate o colorate
permettono di integrare o modificare le
tonalità di luce che arrivano al
soggetto coprendo eventuali zone d’ombra
indesiderate senza dover utilizzare illuminatori
aggiuntivi. |
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Strutturalmente
simili ai riflettori, i diffusori sono costituiti
da un telaio di supporto, rigido o flessibile,
che mantiene in tensione tessuti acrilici,
fogli di mylar (polimero plastico),
o pergamena. Diffondono e ammorbidiscono la luce proveniente dalle varie fonti, compreso quella solare, vengono anche questi utilizzati per bilanciare l’illuminazione e attenuare i contrasti eccessivi, dovuti ad un’illuminazione troppo diretta e dura. Possono presentarsi anche come vere e proprie camere, costituite da pannelli e illuminate dall’esterno, che consentono di inquadrare e fotografare il soggetto in una luce diffusa e uniforme tramite apposite finestre. |
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Prima
di creare uno scenario, bisogna prima di tutto
avere chiare alcune cose basilari: |
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Montare
un set fotografico significa avere già
chiaro come dovrà essere il risultato
finale, perché, l’immagine non
sarà, l’istantanea scattata per
strada o a cena con gli amici, ma il risultato
di un ben definito progetto. La costruzione della scena verrà studiata fin nei minimi particolari, soggetto, pose, luci, ombre, fondali tutti finalizzati a suscitare nell’osservatore determinate emozioni. |
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Per comporre uno scenario minimo per eseguire
un buon ritratto in fondo basta poco, qualche
faretto, un paio di pannelli diffusori, due
bandiere per schermare la luce e un fondale,
possibilmente uniforme e per incominciare
scuro. |
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Il
set più semplice che si può
costruire è formato da:
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1.
Un
faretto frontale al soggetto, in asse con
la fotocamera e spostata in alto rispetto
a questa, ottenibile con un illuminatore da
800W montato su cavalletto con applicato un
pannello diffusore per ammorbidirne la luce.
Chiameremo questa luce principale. 2. Una luce spot laterale al soggetto, ottenuta con illuminatore da 500W con montato un set di bandiere per ridurre il fascio di luce emesso al solo soggetto. Servirà a dare spessore, tridimensionalità al soggetto. |
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3.
Una
terza luce diffusa, da 500W, dietro al soggetto,
in asse con la fotocamera e da questa non
visibile. In questo caso possiamo utilizzare
il solito faretto, ma questa volta senza
applicare nulla alla sua struttura di base,
in quanto ci serve un tipo di luce più
dura e definita. Questa terza fonte luminosa
metterà in evidenza i dettagli. Se vogliamo leggermente complicare le cose e ottenere un risultato più morbido, dovremo aggiungere una luce alla nostra attrezzatura e cambiare leggermente le disposizioni: |
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1.
Due faretti con diffusore applicato, posti
anteriormente al soggetto e con un angolo
di 90/120° fra i due, leggermente sopra
il piano della macchina fotografica che sarà
posizionata al centro di questi e che costituiranno
la luce principale. 2. Faretto di minore potenza o filtrato per abbassarne la luminosità più diffusore per ammorbidire la luce |
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emessa dietro al soggetto e angolato rispetto
alla fotocamera a generare un controluce,
ma sempre fuori campo. Il numero di scenari di illuminazione può essere praticamente infinito. L’unico limite e costituito dalla nostra fantasia e capacità tecniche di composizione. |
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