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Appunti
di tecnica fotografica |
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Dal fish-eye al supertele (prospettiva) Normale |
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“Normale”,
si definisce un obiettivo la cui lunghezza
focale corrisponde circa alla diagonale del
fotogramma: Focale 50mm con pellicola 24x36, diagonale 43,2mm. Focale 80mm con pellicola 6x6cm, diagonale 84,8mm. Focale 35mm con sensore digitale APS, diagonale 30mm. L’angolo di campo che ne deriva, pur essendo diverso da quello dell’occhio umano, che fra visione nitida e periferica copre circa 180 gradi, riproduce una vista prospettica e un rapporto dimensionale tra gli elementi dell’immagine, quasi uguale a quello della visione umana. |
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Per
queste caratteristiche, la focale 50mm è
spesso considerata noiosa e perciò
poco utilizzata.Tanto poco attraente che
ormai tutte le ditte produttrici, montano
sugli apparecchi fotografici, dei piccoli
zoom piuttosto che il classico 50mm. Teleobiettivi moderati (mediotele) |
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Hanno
un ridotto angolo di campo e lunghezze focali
che vanno da 70mm a 300mm, ciò permette
di isolare gli elementi della scena, senza
necessariamente avvicinarsi a loro. |
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(accessorio che si posiziona tra corpo
macchina e obiettivo e serve a raddoppiare
la focale, es. un 200mm diventa un 400mm;
si perde luminosità e un po’
di qualità ma può essere un
buon compromesso per non spendere cifre elevate). Gli angoli di campo che caratterizzano i teleobiettivi, necessitano di compostezza e mano ferma da parte del fotografo. Il minimo movimento può risultare dannoso e la foto, mossa. Bisogna quindi cercare di mantenere più stabile possibile la fotocamera impugnandola correttamente, e cercare di rispettare un piccola regola. Utilizzare un tempo di esposizione non superiore o il più vicino possibile al valore della lunghezza focale (es. con un 200 mm si scatta con tempo minimo di 1/250 di secondo), con un obiettivo zoom bisogna considerare sempre la massima lunghezza focale. L’ instabilità è inoltre accentuata dal peso dell’obiettivo, e può essere necessario l’uso di un supporto; che può essere un cavalletto, un monopiede o l’appoggiarsi a qualcosa di stabile come un albero, un muretto, il tetto dell’auto ecc. I moderni teleobbiettivi utilizzano sistemi di stabilizzazione dell 'immagine, per cui risulta piu' facile evitare foto mosse e permettono di utilizzare tempi di esposizione fino a quattro/sei volte piu' lunghi. |
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Grandangolari
moderati |
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Contrariamente
ai teleobiettivi che richiamano l’attenzione
sui particolari, i grandangolari danno invece
una visione d’insieme di tutto ciò
che si presenta davanti a noi. Le foto possono cioè contenere molti elementi della scena anche se di relative piccole dimensioni e ciò è possibile per l’ampio angolo di campo dato dalla corta lunghezza focale. Comporre una buona immagine col grandangolo richiede più abilità rispetto ad un 50mm o un teleobbiettivo perché gli elementi da gestire, sono numericamente maggiori, e quindi, bisogna prestare una maggiore attenzione al contenuto dell’inquadratura, cercando di eliminare se possibile tutti gli elementi di disturbo. |
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Si
possono presentare anche scene in cui sono
presenti pochi elementi e grandi spazi, ecco
che con un grandangolo si può dare
risalto alla vastità del luogo, mentre
i piccoli oggetti presenti, in quanto tali,
stimoleranno la curiosità dell’osservatore.
Ci si può avvicinare molto ad un soggetto per metterlo in primo piano, mantenendo comunque un’inquadratura d’insieme, e renderlo protagonista nel suo ambiente. In questo modo si sfrutta la capacità dei grandangolari di mettere a fuoco praticamente tutto, da poche decine di centimetri all’infinito. Al contrario dei teleobiettivi, che comprimono le distanze e i piani dell’inquadratura, con i grandangolari, le profondità vengono esaltate. Ne risulta, che gli oggetti sembrano più distanti tra loro, rispetto a come li vediamo a occhio nudo, e che gli oggetti vicini sono sproporzionatamente più grandi rispetto a quelli più lontani . Bisogna fare attenzione nelle foto architettoniche e in tutte quelle foto che presentano linee verticali. In questi casi, se non si tiene la fotocamera in posizione orizzontale, le linee verticali tendono a convergere in alto, inclinando la macchia verso l’alto o a convergere in basso, inclinandola verso il basso. |
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Teleobiettivi
estremi (superteleobiettivi) Le caratteristiche sono quelle dei teleobiettivi anche se più accentuate. Hanno un costo molto elevato. Sono molto pesanti e ingombranti. Vengono utilizzati dai professionisti della foto sportiva e sono necessari per inquadrare soggetti a grande distanza (animali allo stato brado). In questa categoria possiamo inserire anche i tipi catadiottrici, che possono raggiungere anche focali di 2000 mm, e che anche se con limitazioni operative, (diaframma fisso) e qualche problema ottico, ci consentono di utilizzare un supertele a livello amatoriale e ad un costo contenuto. |
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La
loro costruzione, si basa su una sola lente
frontale, al cui centro è posizionato
uno specchio rivolto all’interno, su
cui rimbalzano i raggi provenienti da un altro
specchio, di forma toroidale posizionato sul
fondo del barilotto. Per questo gli obiettivi
catadiottrici sono anche denominati, “obiettivi
a specchio” o “obiettivi reflex”. Il diaframma non esiste e l’esposizione è determinata solo dall’otturatore. Oltre a costare decisamente meno, sono anche più leggeri e rimanendo su focali minime (500mm) risultano anche poco ingombranti . Naturalmente non bisogna aspettarsi la stessa qualità d’immagine e in certe condizioni la foto può essere caratterizzata da “macchie” di luce sfocate di forma anulare, che però possono anche risultare creative. |
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Grandangolari
estremi Fish – eye |
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Sono
obiettivi speciali di uso non comune. La semisfericità
della lente frontale ricorda, nella forma,
l’occhio di un pesce.
Esistono tre versioni di “fish eye“: 1. a copertura verticale del fotogramma (immagine sotto). 2. a copertura orizzontale del fotogramma. 3. a copertura diagonale del fotogramma. |
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Per chi volesse provare questo genere di inquadrature senza spendere un cifra eccessiva, può acquistare “l’aggiuntivo fish eye “ che si avvita all’obbiettivo tramite la filettatura per i filtri. Poi sarà sufficiente aprire tutto il diaframma e regolarsi con quello dell’aggiuntivo. Comunque sia, il calcolo dell’esposizione sarà difficoltoso e si avrà sempre un calo di luce ai bordi. | |||||||||||||||
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