Appunti di tecnica fotografica
 


Dal fish-eye al supertele
(prospettiva)


Normale   
“Normale”, si definisce un obiettivo la cui lunghezza focale corrisponde circa alla diagonale del fotogramma:
Focale 50mm con pellicola 24x36, diagonale 43,2mm.
Focale 80mm con pellicola 6x6cm, diagonale 84,8mm.
Focale 35mm con sensore digitale APS, diagonale 30mm.

L’angolo di campo che ne deriva, pur essendo diverso da quello dell’occhio umano, che fra visione nitida e periferica copre circa 180 gradi, riproduce una vista prospettica e un rapporto dimensionale tra gli elementi dell’immagine, quasi uguale a quello della visione umana.
Con una diversa vista prospettica prodotta da focali diverse, varia il rapporto proporzionale fra gli oggetti presenti nell'inquadratura
24 mm
50 mm
100 mm

Per queste caratteristiche, la focale 50mm è spesso considerata noiosa e perciò poco utilizzata.Tanto poco attraente che ormai tutte le ditte produttrici, montano sugli apparecchi fotografici, dei piccoli zoom piuttosto che il classico 50mm.
Tralasciando le politiche commerciali delle aziende, tese a rendere più attraenti i loro prodotti, il 50mm, proprio per le sue caratteristiche di similitudine alla visione umana, è l'ottica fondamentale con cui imparare a inquadrare correttamente. I 50mm sono obiettivi di costruzione ottica molto semplice e ben collaudata e già nel 1925 la “Leitz”, aveva scelto il 50mm come base per la sua fotocamera di piccolo formato (LEICA), con obiettivi intercambiabili. Gli obiettivi da 50mm sono luminosi, compatti, leggeri e normalmente economici, anche se ne esistono di molto costosi per via della loro estrema luminosità.

Teleobiettivi moderati (mediotele)

Hanno un ridotto angolo di campo e lunghezze focali che vanno da 70mm a 300mm, ciò permette di isolare gli elementi della scena, senza necessariamente avvicinarsi a loro.
Inoltre la messa a fuoco diventa molto selettiva, nel senso che gli elementi della scena che nella messa a fuoco non coincidono col piano focale, risulteranno molto confusi (il teleobiettivo ingrandisce tutto, compreso le sfocature).
Con i teleobiettivi, le distanze tra gli oggetti sui diversi piani dell'inquadratura sembrano ridursi drasticamente come se subissero un effetto di compressione in profondita'.

Questo fenomeno di appiattimento della prospettiva, insieme ad altre caratteristiche può essere sfruttato creativamente.
Sono obiettivi ideali per il ritratto, anche se, quando si esegue questo tipo di ripresa è consigliabile, non andare oltre i 150mm. Con focali più lunghe, (200-300mm) si possono fotografare animali o avvenimenti sportivi, magari montando un duplicatore di focale

(accessorio che si posiziona tra corpo macchina e obiettivo e serve a raddoppiare la focale, es. un 200mm diventa un 400mm; si perde luminosità e un po’ di qualità ma può essere un buon compromesso per non spendere cifre elevate).
Gli angoli di campo che caratterizzano i teleobiettivi, necessitano di compostezza e mano ferma da parte del fotografo. Il minimo movimento può risultare dannoso e la foto, mossa.
Bisogna quindi cercare di mantenere più stabile possibile la fotocamera impugnandola correttamente, e cercare di rispettare un piccola regola.
Utilizzare un tempo di esposizione non superiore o il più vicino possibile al valore della lunghezza focale (es. con un 200 mm si scatta con tempo minimo di 1/250 di secondo), con un obiettivo zoom bisogna considerare sempre la massima lunghezza focale.
L’ instabilità è inoltre accentuata dal peso dell’obiettivo, e può essere necessario l’uso di un supporto; che può essere un cavalletto, un monopiede o l’appoggiarsi a qualcosa di stabile come un albero, un muretto, il tetto dell’auto ecc.
I moderni teleobbiettivi utilizzano sistemi di stabilizzazione dell 'immagine, per cui risulta piu' facile evitare foto mosse e permettono di utilizzare tempi di esposizione fino a quattro/sei volte piu' lunghi.
Grandangolari moderati
Contrariamente ai teleobiettivi che richiamano l’attenzione sui particolari, i grandangolari danno invece una visione d’insieme di tutto ciò che si presenta davanti a noi.
Le foto possono cioè contenere molti elementi della scena anche se di relative piccole dimensioni e ciò è possibile per l’ampio angolo di campo dato dalla corta lunghezza focale. Comporre una buona immagine col grandangolo richiede più abilità rispetto ad un 50mm o un teleobbiettivo perché gli elementi da gestire, sono numericamente maggiori, e quindi, bisogna prestare una maggiore attenzione al contenuto dell’inquadratura, cercando di eliminare se possibile tutti gli elementi di disturbo.
Si possono presentare anche scene in cui sono presenti pochi elementi e grandi spazi, ecco che con un grandangolo si può dare risalto alla vastità del luogo, mentre i piccoli oggetti presenti, in quanto tali, stimoleranno la curiosità dell’osservatore.
Ci si può avvicinare molto ad un soggetto per metterlo in primo piano, mantenendo comunque un’inquadratura d’insieme, e renderlo protagonista nel suo ambiente. In questo modo si sfrutta la capacità dei grandangolari di mettere a fuoco praticamente tutto, da poche decine di centimetri all’infinito.
Al contrario dei teleobiettivi, che comprimono le distanze e i piani dell’inquadratura, con i grandangolari, le profondità vengono esaltate.
Ne risulta, che gli oggetti sembrano più distanti tra loro, rispetto a come li vediamo a occhio nudo, e che gli oggetti vicini sono sproporzionatamente più grandi rispetto a quelli più lontani .
Bisogna fare attenzione nelle foto architettoniche e in tutte quelle foto che presentano linee verticali.
In questi casi, se non si tiene la fotocamera in posizione orizzontale, le linee verticali tendono a convergere in alto, inclinando la macchia verso l’alto o a convergere in basso, inclinandola verso il basso.
Teleobiettivi estremi (superteleobiettivi)

Le caratteristiche sono quelle dei teleobiettivi anche se più accentuate. Hanno un costo molto elevato. Sono molto pesanti e ingombranti. Vengono utilizzati dai professionisti della foto sportiva e sono necessari per inquadrare soggetti a grande distanza (animali allo stato brado). In questa categoria possiamo inserire anche i tipi catadiottrici, che possono raggiungere anche focali di 2000 mm, e che anche se con limitazioni operative, (diaframma fisso) e qualche problema ottico, ci consentono di utilizzare un supertele a livello amatoriale e ad un costo contenuto.
Schema di funzionamento dell'ottica catadiottrica
La loro costruzione, si basa su una sola lente frontale, al cui centro è posizionato uno specchio rivolto all’interno, su cui rimbalzano i raggi provenienti da un altro specchio, di forma toroidale posizionato sul fondo del barilotto. Per questo gli obiettivi catadiottrici sono anche denominati, “obiettivi a specchio” o “obiettivi reflex”.
Il diaframma non esiste e l’esposizione è determinata solo dall’otturatore. Oltre a costare decisamente meno, sono anche più leggeri e rimanendo su focali minime (500mm) risultano anche poco ingombranti .
Naturalmente non bisogna aspettarsi la stessa qualità d’immagine e in certe condizioni la foto può essere caratterizzata da “macchie” di luce sfocate di forma anulare, che però possono anche risultare creative.

Grandangolari estremi

Hanno un angolo di campo ancora più ampio rispetto ai grandangolari moderati, utilizzando queste ottiche, si ha la sensazione che tutto sia esagerato, distorto, fino a dare un senso di vertigine.
Qui tutte le linee cadenti tendono a confluire in un unico punto inarcandosi, e tutto ciò che caratterizza un grandangolo, viene estremizzato. Usare un obiettivo con questa lunghezza focale, non è mai una necessità, ma una scelta ben precisa del fotografo che vuole sfruttare queste ottiche a scopo creativo. Non è necessario mettere a fuoco perché è già praticamente tutto a fuoco. Sarà invece difficoltosa, un’esposizione corretta su tutto il fotogramma.

Fish – eye

Sono obiettivi speciali di uso non comune. La semisfericità della lente frontale ricorda, nella forma, l’occhio di un pesce.
Esistono tre versioni di “fish eye“:
1. a copertura verticale del fotogramma (immagine sotto).
2. a copertura orizzontale del fotogramma.
3. a copertura diagonale del fotogramma.
Per chi volesse provare questo genere di inquadrature senza spendere un cifra eccessiva, può acquistare “l’aggiuntivo fish eye “ che si avvita all’obbiettivo tramite la filettatura per i filtri. Poi sarà sufficiente aprire tutto il diaframma e regolarsi con quello dell’aggiuntivo. Comunque sia, il calcolo dell’esposizione sarà difficoltoso e si avrà sempre un calo di luce ai bordi.
             
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